Rilancio demografico nelle zone interne della Sardegna

Il libro si chiede se nel processo storico di 70 anni di Autonomia Regionale, sia

stato e sia ancora sufficiente ridisegnare confini amministrativi e dare titoli di

“provincia”, di “città metropolitana”, di “unione di comuni” e “comprensori”

senza un disegno organico di prospettiva territoriale interconnesso.

L’esperienza acquisita in anni di studio e di osservazione dei fenomeni

territoriali ci dice quanto sia difficile in Sardegna rimuovere questo consolidato.

E non soltanto per la varietà degli habitat regionali, ma soprattutto per gli

aspetti che si riferiscono ai rapporti tra Paesi vicini. Le difficoltà di dialogo sono

soprattutto nell’applicazione degli standard sui servizi indispensabili (sanità,

cultura, amministrazione civica, sicurezza) che mortifica talune realtà senza

tener conto del rapporto tra i fattori demografici e la dimensione geografica dei

luoghi. In quest’ambito lo spopolamento delle zone interne, a vantaggio delle

fasce costiere, fa parte di un processo irreversibile sul quale si può intervenire

con un modello catalitico strutturalmente autonomo e organizzato per

dialogare con le città “più vicine” Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari.