Un pezzo di luna. Note, memoria e immagini della Sardegna

«Italia, Inghilterra, Francia, Austria, Svezia stanno sullo stesso piano storico, mentre la Sardegna si muove in un tempo preistorico, ed è come un pezzo di luna caduto nel Mediterraneo». Da questa frase di un suo elzeviro deriva il titolo che è stato scelto per il libro che raccoglie le cose più importanti e più belle che Giuseppe Dessì ha scritto sulla Sardegna. «Cose» saggistiche, preparate per riviste e per giornali: un lavoro fatto a fianco dell’altro, quello del narratore, dello scrittore di novelle e di romanzi. Ma questo libro – dice nella presentazione Anna Dolfi – richiede lo stesso impegno, la stessa partecipazione, la stessa ricerca di lettura degli altri suoi libri «maggiori». Anche se quei luoghi che nell’opera del narratore diventano mito, memoria e sogno qui sono più veri, più vicini e più concreti. La Sardegna di Un pezzo di Luna è più storica, filologica, geografica dell’altra Sardegna dei romanzi e dei racconti: eppure riesce talvolta, in momenti di eccezionale felicità – come molti ce ne sono in questo libro – ad essere persino più privata, più segreta, più lacrimata di quella popolata dalle storie degli altri. Come dire che questo libro dà insieme la preistoria e la storia di una vocazione narrativa, di un modo di sentire e di vivere, di esistere e di entrare in relazione col mondo.